[9 maggio 2016] A mia memoria, la mia più grande sfida è stata quella che mi ha atteso al termine della endogestazione: la discesa lungo il canale del parto.
Parallelamente, la mia seconda grande prova la affronto ora, al termine della esogestazione: la discesa degli incisivi superiori.
Fortunatamente Madre mi è vicina e seppur vani, apprezzo molto i suoi tentativi di alleviare il mio dolore e distrarre la mia mente. Ma in queste ore di sofferenza e travaglio voglio solo una cosa da lei: tetta.

Dal diario di JoZe #6: Dentini

Al Cinema

[dal diario di Zio Raffo]

Ieri pomeriggio ho tenuto in braccio mia nipote JoZe (che è stata bravissima) per tutta la durata di Captain America: Civil War (vale a dire 146 minuti, più titoli di coda e due scene mid e post-credits, escluse due “pause poppata” di circa 10 minuti ciascuna), in piedi, camminando per la sala e fuori, o al massimo appoggiato (meglio, abbandonato) sul bracciolo del sedile.

Risultato? Oggi ho sostituito il mio braccio destro con quello bionico del Soldato d’Inverno. Era necessario, credetemi.

Fare lo zio è impegnativo. Ma bellissimo!13174052_10206314274079243_4183434378036861642_n

[6 Maggio 2016]

A partire da oggi, il tempo trascorso fuori dalla pancia di Madre è ufficialmente più lungo di quello trascorso dentro di lei. L’esogestazione è terminata ed io sono perfettamente in grado di andare dove voglio. Conosco anche le parole necessarie per andare nel mondo come “aaaazie” (*grazie) e “tha-tha” (*ciao ciao). Posso spernacchiare e applaudire per manifestare il mio gradimento.
Insomma, posso decidere per me stessa e scegliere di andare ovunque, per esempio seguire Madre dappertutto.

Dal Diario di JoZe #5: Milestones